venerdì 9 febbraio 2018

Korean winter Olympic Games ....


Ci sono, in alcune occasioni, dei sogni talmente strani, eppure così realistici che è difficile capire se si stia vivendo veramente in una fase di veglia o di sonno. Alle volte, per essere onesti, ci si rende conto che le cose non sono poi tanto realistiche, ma ci piacciono e divertono talmente tanto che ci si augura siano davvero così.  Oggi, quindi, giorno dell’inaugurazione dei giochi olimpici invernali di Bim bum bam o Ping pong gum o … qualsiasi altra cosa tanto non sarà mai pronunciabile per me, è una di queste.
Osservo le immagini alla televisione, rapito e contemporaneamente confuso, di bimbi che lanciano felici palle di neve e ci sono i fuochi d’artificio, si fanno capriole e canti….. o forse sono solo bombe a mano nel derby tra le due Coree. Le discipline sono state leggermente variate perché, per rendere meno offensivo il risultato delle performance ai più scarsi, alla fine sono state modificate tutte le regole. Le specialità dello sci alpino sono state capovolte e gli atleti devono risalire la pista facendo la “scaletta” e così la “salita libera” è stata vinta da un Ghanese che d’estate fa 45km al giorno di spiagge per vendere il cocco. Il bob è stato modificato e si gareggia su delle Kia Sportage, operazione di marketing necessaria per pagare le spese dei giochi. Per la Par Condicio le gare di fondo sono state aperte solo alle persone che hanno un’età superiore ai 65 anni, disciplina ribattezzata inevitabilmente “fondo pensione”; ed ecco quindi il nostro Pellegrino diventare un allenatore OSA. Il pattinaggio su ghiaccio proibisce gli abiti succinti e impone un rigido comportamento congruo ai costumi di tutti paesi del mondo, per non rovinare la superficie ghiacciata, nel rispetto del valore dell’acqua, agli atleti sono stati sostituiti i pattini con le pattine, ovviamente confezionate dalle nonne degli atleti nella gara di combinata ad uncinetto. Per rilassare le tensioni internazionali è stata organizzata la ciaspolata enogastronomica dei cinque cerchi, poi scesi a quattro cerchi; essendo il conto della mangiata pagato dallo sponsor Audi. Ed ecco così tra la meraviglia e lo stupore generale, ormai tutti hanno capito che lo spirito dei giochi è appunto giocare: così si organizza la più grande gara mai svolta di pupazzi di neve. Purtroppo la nazionale Americana viene squalificata perché andata fuori tema; il pupazzo di neve con il ciuffo giallo e il pulsantone rosso da schiacciare, a parte l’essere inguardabile, non è nemmeno attinente.
Quello che non si riesce a capire è la distribuzione dei preservativi agli atleti da parte dell’organizzazione. A parte il fatto che di solito si sta in camera con altra gente e andare in camporella a -20C° risulta difficoltoso, se non altro più che per infilarlo il cappuccio e trovare l’arnese. Ma perché l’atleta non può portarseli da casa i preservativi se ha in mente di fare del tiro al piattello notturno? Forse c’è il rischio che si faccia uso di doping attraverso l’assorbimento cutaneo del membro? Beh, in quel caso capisco perché il doping è considerato reato “penale”.
Poi, però, è nella pausa delle gare che si capisce che è tutto un sogno. Alla pubblicità dicono addirittura la verità: Bevi “Cola lola” è buona ma fa male alla salute…, oppure, Gioca on-line e ammalati, tanto a noi interessa che sganci i soldi…., e ancora, Annuncio politico a Forze congiunte: Cari elettori vi chiediamo scusa per avervi spremuto e preso per il culo in tutti questi anni, andremo avanti a farlo non preoccupatevi, però almeno abbiamo l’onestà intellettuale di dirvelo.    
In quel momento il suono della sveglia ti conferma la natura onirica della situazione. Ti desti e riprendi lucidità, consapevole che, per quanto diverso, anche la tua realtà non è meno assurda.


Stefano Camòrs Guarda

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